Nessun commento »

1 ottobre 2017

Di Alberto in: Discussioni

Biologia della letteratura: prime indicazioni (1)


Uscirà all’inizio del 2018 il nuovo libro di Alberto Casadei, “Biologia della letteratura” (Milano, Il Saggiatore). Anticipiamo alcuni dei temi che verranno affrontati.

 

Questo lavoro parte da una ricognizione delle più importanti acquisizioni nell’ambito delle neuroscienze in rapporto al problema della creatività artistica, e propone un quadro teorico e storico del tutto originale riguardo alla nascita e ai cambiamenti di quella che oggi chiamiamo letteratura. I suoi fondamenti sono rintracciati nell’uso mirato di alcune potenzialità cognitive (attenzione, ritmicità, capacità mimetica ecc.) che vengono però rielaborate con un’operazione higher level che coincide con lo stile. Rispetto a molte affermazioni sulla poesia e sulla narrativa avanzate dalla Cognitive poetics (si veda Zunshine 2013), in questo lavoro molte categorie tradizionali dell’interpretazione letteraria possono essere ripensate profondamente sia sul versante della poesia sia su quello della narrativa.

La Premessa ha lo scopo di segnalare in forma sintetica tutti i principali problemi che verranno affrontati. Nell’Introduzione, vengono innanzitutto scandagliati i presupposti delle principali correnti critiche dal Novecento a oggi, non per fornire una mappa generica ma per sottolineare i limiti delle varie teorie ormai canoniche (sia di tipo filosofico-ideologico, sia di tipo strutturalista-semiotico), e anche quelli delle tendenze attuali connesse ai Cultural studies, alla tematologia, alla psicanalisi post-freudiana ecc. Sono poi proposte alcune definizioni di termini fondamentali, a cominciare da quello di biologia, intesa in ottica culturale oltre che scientifica, per continuare con altri di carattere generale; le parole-chiave specifiche vengono invece introdotte operativamente nel corso del lavoro.

Nel I capitolo si dà spazio alle più importanti riflessioni attuali sui presupposti neurocognitivi e biologici in genere che si possono riconoscere nella creazione artistica e letteraria: ai canonici nomi di Damasio, Fauconnier, Lakoff, Turner ecc., ne vengono però affiancati molti altri, per ricondurre le osservazioni sperimentali a una dimensione culturale e simbolica, come necessario per impostare l’analisi del ruolo dell’elaborazione propriamente artistica. Dopo una ricognizione dei presupposti biologico-cognitivi effettivamente operanti nella creatività umana (anche scientifica), vengono introdotti altri termini-chiave (come quelli di nucleo di senso e di attrattore), volutamente identici o molto simili a quelli impiegati in varie discipline, dalla linguistica alla fisica alla stessa biologia, per favorire un confronto interdisciplinare. Seguono alcune ricognizioni di tipo antropologico, con l’intento di esaminare i caratteri delle prime opere che possiamo considerare ‘artistiche’: quelli ricavabili dai disegni delle grotte preistoriche, in particolare di Lascaux, sono poi posti a confronto con alcuni riscontrabili nella prima opera ‘letteraria’ pervenutaci, la saga di Gilgamesh. Ciò consente di precisare il ruolo essenziale dell’elaborazione creativa e simbolica, nella fattispecie stilistica, a partire da una base biologico-cognitiva.

Rispondi