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1 novembre 2017

Di Alberto in: Discussioni

Biologia della letteratura: prime indicazioni (2)


Altre indicazioni sul libro “Biologia della letteratura” in uscita all’inizio del 2018 (Milano, Il Saggiatore)

 

Nel II capitolo la questione dello stile viene affrontata su basi del tutto inedite, superando le posizioni novecentesche di taglio strettamente linguistico oppure sociologico o filosofico. Sono invece reimpiegati alcuni assunti della fenomenologia classica (specie di E. Husserl e di M. Merleau-Ponty) per interpretare gli aspetti più interessanti che emergono analizzando l’elaborazione dei presupposti biologico-cognitivi già individuati. Operando per orientare l’attenzione, l’azione stilistica riesce a veicolare elementi ‘attrattori’ (consci o inconsci), per vari aspetti simili al punctum che già R. Barthes riteneva decisivo per una piena comprensione delle sensazioni generate dalle immagini fotografiche. Lo stile, in ogni caso, non è solo un ‘insieme di tratti formali’, ma ritaglia una materia del contenuto che emerge attraverso un’elaborazione higher level delle forme disponibili. Così intesa, la stilizzazione coniuga in origine attrattività e creazione di un senso, ed ha poi una lunga durata: gli stili possono permanere a lungo, prima di sclerotizzarsi. I ‘nuclei di senso’ veicolati si sono modificati profondamente nel tempo, in virtù della continua interazione fra biologia e cultura, e tuttavia i processi di stilizzazione restano evidenti, per esempio nelle fasi compositive delle opere scritte, che sono esaminate attraverso alcuni casi esemplari.

Nel III capitolo l’analisi si concentra su altre componenti che risultano fondamentali per l’inventio letteraria. In particolare, sul versante della poesia viene riconsiderata la categoria dell’oscurità, un problema affrontato in molti lavori d’insieme ma tuttora da approfondire soprattutto nelle sue cause e nei suoi effetti extralinguistici. Sul versante della narrativa, si sottolinea che l’attuale dominio della costruzione a ‘intreccio finalizzato’ non è originaria, dato che le prime forme narrative privilegiavano l’importanza dell’evento singolo. Le riflessioni di carattere generale si alternano anche qui con ricognizioni storico-culturali e analisi puntuali, riservate a testi appartenenti alle principali letterature europee (ma non solo) antiche e moderne. Lo scopo è quello di istituire gradualità o scalarità relative ai contenuti trattati nell’elaborazione di opere letterarie, segnalando le spinte generative ma anche i limiti oltre i quali l’oscurità risulta indecifrabile e la narrazione viene paralizzata.

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